Il parco

Il Parco degli Acquedotti è delimitato da via Lemonia, via delle Capannelle, via Appia, Via del Quadraro. E’ parte integrante del Parco Regionale dell’Appia Antica, area protetta di 3400 ettari istituita nel 1988 dalla Regione Lazio che si estende all’interno dei territori comunali di Roma, Ciampino e Marino.

Il Parco rappresenta un polmone verde per il quadrante sud est di Roma e per l’intera città ed è il residuo più importante dell’Agro Romano dal punto di vista storico, archeologico e paesaggistico. Al suo interno si trovano la via Appia Antica per un tratto di 16 chilometri, la Villa dei Quintili, la valle della Caffarella, le aree archeologiche degli Acquedotti, di Tor Fiscale e delle tombe di Via Latina, la Tenuta di Tor Marancia e quella della Farnesiana.

Il Parco è delimitato a Nord dalle Mura Aureliane, a ovest dalla via Ardeatina e dalla linea Ferroviaria Roma-Cassino-Napoli, a est dai quartieri Appio-Latino e Appio-Claudio e la via Appia Nuova, a sud dai centri abitati di Frattocchie e Santa Maria delle Mole.

Il Parco è impreziosito dalla presenza di sette degli undici acquedotti di Roma Antica nonché dall’antica Via Latina. I sette acquedotti sono stati realizzati in epoche storiche diverse a partire dal III secolo a.C. fino al Rinascimento. Cinque di essi provenivano dall’alto corso dell’Aniene (Anio Vetus, Anio Novus, Marcia, Claudio, Felice) ed erano i più importanti per la qualità e la quantità dell’ acqua, gli altri due (Tepula, Julia) da sorgenti sulle pendici dei Colli Albani. In prossimità delle Capannelle, i condotti sotterranei emergevano dal terreno dirigendosi verso il centro della città. Le arcate sempre più elevate consentivano agli acquedotti di non perdere quota. Le arcate più imponenti del Parco degli Acquedotti sono quelle dell’acquedotto Claudio che maggiormente caratterizza il parco insieme a quelle più basse dell’acquedotto Felice.