Appio Claudio Tennis Club
L’Appio Claudio Tennis Club è un complesso sportivo immerso nel lussureggiante verde del Parco degli Acquedotti e rappresenta un angolo privilegiato, una vera oasi di verde nel cuore della città di Roma. Il Club sportivo nasce nel lontano 1974 per iniziativa di un gruppo di appassionati tennisti, è tornato a nuova vita a fine 2014 con una gestione completamente rinnovata.
Un po di storia…
L’Appio Claudio Tennis Club nasce nel 2014 dal desiderio di un gruppo di giovani professionisti di valorizzare un circolo storico del quadrante sud est della Capitale. Il Circolo è sorto nel 1974, anno in cui i fondatori acquistarono dai Principi Gerini il terreno su cui si trovano oggi le strutture sportive del Club. Nel corso di questi quaranta anni è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di tennis della Capitale arricchendo ed evolvendo i servizi erogati. L’unicità del Circolo risiede nella sua ubicazione nel cuore del Parco degli Acquedotti, parte del più ampio Parco Regionale dell’Appia Antica. A ridosso dell’Acquedotto Claudio, il Club si trova in un contesto storico, archeologico e naturalistico ineguagliabile, immerso nelle meraviglie di Roma antica e in un’oasi di verde pur a pochi passi dai quartieri limitrofi dello Statuario, dell’Appio Claudio, di Quarto Miglio, del Tuscolano. La struttura non è soltanto un Tennis Club, dove coltivare la propria passione per il Tennis, ma anche un luogo dove rigenerarsi trascorrendo piacevolissimi momenti di gioco, divertimento, conversazione in uno dei siti archeologici più famosi al mondo.
Il parco degli acquedotti
Il Parco degli Acquedotti è delimitato da via Lemonia, via delle Capannelle, via Appia, Via del Quadraro. E’ parte integrante del Parco Regionale dell’Appia Antica, area protetta di 3400 ettari istituita nel 1988 dalla Regione Lazio che si estende all’interno dei territori comunali di Roma, Ciampino e Marino.
Il Parco rappresenta un polmone verde per il quadrante sud est di Roma e per l’intera città ed è il residuo più importante dell’Agro Romano dal punto di vista storico, archeologico e paesaggistico. Al suo interno si trovano la via Appia Antica per un tratto di 16 chilometri, la Villa dei Quintili, la valle della Caffarella, le aree archeologiche degli Acquedotti, di Tor Fiscale e delle tombe di Via Latina, la Tenuta di Tor Marancia e quella della Farnesiana.
Il Parco è delimitato a Nord dalle Mura Aureliane, a ovest dalla via Ardeatina e dalla linea Ferroviaria Roma-Cassino-Napoli, a est dai quartieri Appio-Latino e Appio-Claudio e la via Appia Nuova, a sud dai centri abitati di Frattocchie e Santa Maria delle Mole.
Il Parco è impreziosito dalla presenza di sette degli undici acquedotti di Roma Antica nonché dall’antica Via Latina. I sette acquedotti sono stati realizzati in epoche storiche diverse a partire dal III secolo a.C. fino al Rinascimento. Cinque di essi provenivano dall’alto corso dell’Aniene (Anio Vetus, Anio Novus, Marcia, Claudio, Felice) ed erano i più importanti per la qualità e la quantità dell’ acqua, gli altri due (Tepula, Julia) da sorgenti sulle pendici dei Colli Albani. In prossimità delle Capannelle, i condotti sotterranei emergevano dal terreno dirigendosi verso il centro della città. Le arcate sempre più elevate consentivano agli acquedotti di non perdere quota. Le arcate più imponenti del Parco degli Acquedotti sono quelle dell’acquedotto Claudio che maggiormente caratterizza il parco insieme a quelle più basse dell’acquedotto Felice.